Riapre il Museo Diocesano

Una collezione ampliata in 14 sale espositive

Riapre il Museo Diocesano

Una collezione ampliata in 14 sale espositive

Dopo un lungo e difficile percorso post terremoto e post pandemia, riapre al pubblico il Museo Diocesano. Pregevolissime opere di pittura, scultura e argenteria, databili tra il XIII e il XX secolo, sono restituite alla pubblica fruizione attraverso un allestimento che si snoda in ambienti di grande suggestione passando da 5 a 14 sale espositive.
Il Museo apre le porte con la benedizione del Vescovo Gianpiero Palmieri che per l’occasione dichiara: “riapre finalmente il museo diocesano, che proprio a causa del sisma si è arricchito di opere che provengono dalle zone terremotate e che sono per il momento qui custodite, in attesa di tornare nei luoghi da cui provengono, che sono il loro habitat culturale naturale. Siamo molto contenti di questa opportunità, grati a chi ha lavorato a questo nuovo allestimento, mi riferisco al professore Michele Picciolo, e felici di poter di diffondere la notizia della presenza ad Ascoli di un museo diocesano che contiene opere di valore inestimabile, soprattutto dal punto di vista culturale e pastorale».

«La nuova collezione che il museo diocesano oggi custodisce – aggiunge il nuovo direttore del museo diocesano Marco Lattanzi – è prestigiosa sotto molti aspetti e contiene opere, per esempio i tessili, unici nel panorama nazionale e internazionale, e numerosi oggetti liturgici di grande valore culturale e pastorale, incarnati nel territorio”.

Il Museo Diocesano di Ascoli è stato aperto dal vescovo Morgante nel 1961 ed ha già un suo regolamento nel 1971, in anni precoci rispetto alla grande riflessione scientifica che la commissione arte sacra promuove all’inizio del nuovo secolo. “Su questi principi noi ci vogliamo muovere: su principi di identità delle comunità e sul fatto che essere “in” sistema con le altre realtà museali,- spiega il direttore,- per promuovere un lavoro in sinergia nel rispetto delle singole identità culturali e spirituali».

La città di Ascoli e il territorio diocesano ritrovano dunque parte fondamentale della propria storia e della propria identità costruite nei secoli; un grande patrimonio di arte, di fede e di valori consolidati e di tradizioni.